Luca Bash si racconta alla redazione musicamagazine [INTERVISTA]

LUCA BASH

DOPO IL SUCCESSO ESTIVO DEL SINGOLO D’ESORDIO, IL CANTAUTORE ROMANO TORNA CON IL NUOVO BRANO “GIORNI COSÌ”

Il singolo è estratto da un CD di 15 brani, scritto e prodotto in due lingue (italiano e inglese). L’LP in inglese è intitolato “Keys of Mine”, mentre in italiano si chiama “Oltre le Quinte”. Il progetto si è sviluppato senza direzione artistica, in maniera sequenziale, chiedendo ad ogni musicista di arrangiare e registrare in remoto nella propria città senza indicazione alcuna. L’LP è quindi una composizione dove ognuno ha fatto ciò che la sua arte e gusto gli ha indicato. Di fatto il fine ultimo del progetto di Luca Bash è una dedica ai suoi amici musicisti. Il motivo è semplice:

«Per quanto una persona possa partecipare ad un progetto per sperare che succeda qualcosa o per tentarle tutte, loro (i musicisti) sono gli unici che con un semplice gesto quale suonare e amare le mie canzoni, hanno di fatto reso possibile il dare una forma a quello che io semplicemente sono: uno stupido artista che non ce la fa a rassegnarsi a vivere senza fare ciò che mi rende felice». Luca Bash

 

 

 

Quando inizi ad avvicinarti al mondo della musica ?

“Io ormai vado per i 40 il mio avvicinamento alla musica si parla degli anni 90 quando avevo 10 anni iniziai a suonare il violino che lasciai poco dopo quando capii che ai falò non potevo presentarmi con il violino e quindi  l’ho venduto ed ho comprato una chitarra che ho suonato male per i successivi  5 anni quando ho scoperto Live at Luther College di Dave Matthews e Tim Reynoldsche è un cd secondo me meraviglioso per chi si avvicina alla chitarra perché ti fa sentire due chitarre e voce cosa possono rendere a livello artistico e infatti mi innamorai del suo modo di scrivere. Così decisi di iniziare a studiare armonia e chitarra e lì ho conosciuto i miei musicisti con cui ho formato un gruppo fino a che non si è sciolto nel 2011.”

Raccontaci del tuo nuovo singolo

“Il nuovo singolo si chiama giorni così, io per lavoro viaggio molto e mi sono trovato solo negli hotel e al tempo avevo face book con tanti amici, è strano il piacere che provi nel dedicare tempo ad immaginare un post scriverlo e quella soddisfazione che hai nel vedere i vari like commenti e condivisioni ti senti in qualche modo parte del mondo però poi alla fine ti chiedi di tutta questa comunità quanta sarebbe pronta ad uscire una sera per una birra, magari sembrerà banale ma il mondo sta andando nel verso opposto sta creando un individualismo che non serve alla felicità è apparente. Di questo parla la canzone, quei giorni un po’ così.”

Un incontro o una persona che hanno segnato il tuo percorso artistico

“Di incontri ce ne sono stati tanti, l’incontro più importante sicuramente quello con Dave Matthews, poi da lì ho approfondito, Stevie Wonder,  Fusion, sperimentazioni,  anche Daniele Silvestri.  Però gli artisti famosi non sono persone che ti segnano, sono modi che ti segnano.  Persone che mi hanno segnato sono sicuramente i miei amici musicisti, il mio insegnante di chitarra Giovanni Di Capri dell’Università della musica. Però molte motivazioni me le sono trovato da solo, l’amore per l’arte e la volontà di comunicare qualcosa. Infatti forse è per quello che i testi che faccio magari non sono semplici, alcune recensioni dicono che è un ascolto difficile per i temi trattati.

Prossimi progetti

“Prossimi progetti io ho già pronto il secondo disco, pecco di live ma è normale lavoro dieci ore al giorno non sono un musicista per professione. Quindi quello che sto organizzando sono dei live su youtube e facebook in cui racconto ogni canzone. Spero per gennaio di poter radunare i miei amici e farci un paio di serate una a Milano e una Roma.  Nel frattempo sono impegnato in duo acustico con il mioa amico chitarrista Giovanni Pes nel nord Italia. Vi invito a seguirmi sul sito www.lucabash.com dove ci saranno continui aggiornamenti.”